Nel quarto giorno del Giubileo
2018 , il tema della giornata propone la
preghiera per i Giovani e una
riflessione sul rapporto tra gli anziani e i giovani , affidando alla Madonna tutte le aspirazioni , i dubbi e la ricerca vera della propria vocazione ..
Al Mattino Santa Messa celebrata
dal Parroco Don Claudio Almeyra Fereyre , al pomeriggio pellegrinaggio della zona del Nicese con le Parrocchie di San Siro , Sant’Ippolito e San Giovanni
di Nizza Monferrato , la Parrocchia di Vaglio Serra , Cortiglione , Incisa Scapaccino , accompagnati dal mitico Don Gianni Robino Parroco storico di Nizza e da Don Claudio
Montanaro Parroco di Incisa.
Il Santuario gremito di Fedeli e Pellegrini
si è preparato alla Santa messa con l’Adorazione Eucaristica personale e la
recita del Santo Rosario comunitario.
La celebrazione Eucaristica è
stata presieduta da Don Gianni e concelebrata da Don Claudio Montanaro, la
Chiesa nel giorno del 29 Agosto fa memoria del martirio di San Giovanni Battista,
unico Santo della Chiesa Cattolica insieme alla Vergine Santissima, del quale
si celebra la nascita 24 Giugno e la nascita al cielo (Dies Natalis), appunto
il 29 Agosto.
Nell'omelia Don Gianni ha
trattato il tema del rapporto tra le nuove generazioni e gli anziani, e si è
soffermato prendendo spunto dal Vangelo del giorno: Luca che racconta la
perdita e il ritrovamento di Gesù nel Tempio, riferendo che la Madonna pur sapendo
chi era il Figlio, lo riprende dicendo” Figlio perché ci hai fatto questo, Io e
tuo Padre eravamo angosciati “, il Vangelo continua riportando che “Gesù torna
a Nazareth con i Genitori e resta a loro sottomesso”.
Proprio questo termine “sottomesso”
favorisce la riflessione, sul fatto che oggi buona parte dei giovani non ascoltano
e non tengono conto dell’esperienza di vita delle persone più grandi di loro, e
questo forse è dato da un lato che fare i Genitori non è compito facile, ma alcuni
trattano i Figli più da amici che da Genitori, questo genera nei ragazzi un
senso di troppa autonomia che si inevitabilmente
si riverbera sia sul rapporto familiare che esterno.
La sottomissione non è intesa
come coercizione o ancor peggio schiavitù, ma come riconoscere nel genitore o
nella persona anziana un portatore di un insieme di sapere ed esperienze che
possono arricchirci ed aiutarci a scoprire un modo diverso di interpretare e
vivere il tempo concesso del nostro pellegrinaggio terreno.
A conclusione, dopo il saluto e
il ringraziamento da parte del Parroco Don Claudio alle Comunità Parrocchiali e
ai fedeli intervenuti, la benedizione finale e la recita come di consueto delle
preghiere per ottenere l’indulgenza secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.
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