Nel secondo giorno dell’ottavario
Giubilare, tradizionalmente si prega per i Cristiani perseguitati nel mondo,
affidando tutti quei fratelli che in
ogni parte del pianeta soffrono e muoiono
a causa della loro fede alla
Vergine Santissima .
Al Mattino Santa Messa celebrata
dal Parroco Don Claudio Almeyra Fereyre
, al pomeriggio pellegrinaggio della
zona pastorale Valle Stura con le
Parrocchie di Rossiglione ,Campo Ligure ,Masone , accompagnati dall’inossidabile Don Carlo Canonico della insigne Collegiata di San
Benedetto in Capo Ligure, e Cappellano degli Oratori Campesi di Morte ed
Orazione Santi Sebastiano e Rocco , e
dell’Assunta.
Durante l’affollata celebrazione Eucaristica,
preceduta dall’adorazione Eucaristica e dalla recita del Santo Rosario, il
Celebrante prendendo spunto della memoria di Sant’Agostino, riferisce della
vicenda per mezzo della quale Sant’Agostino viene a conoscere Dio, grazie alla
predicazione di Sant’Ambrogio.
Agostino agnostico ed ateo, viene
assoldato dall’imperatore per contrastare e screditare la predicazione di Sant’Ambrogio rimarcando
la sua non perfetta forma linguistica latina. (Una forma subdola di
persecuzione).
Indubbiamente la modalità per
poterlo correggere era andare ad ascoltare le sue omelie, e questo fa’ si che
Agostino si converta e diventi uno dei maggiori alfieri della propagazione
della fede del suo tempo (un novello Apostolo San Paolo).
Don Carlo ha poi proposto alla
riflessione alcuni aspetti di persecuzione dei nostri giorni, non solo dovuta a
gruppi di potere (sedicente Stato Islamico, governi Dittatoriali, Logge Massoniche)
ma anche tutto quello che viene messo in atto per un discredito (persecutorio)
della Chiesa Cattolica da parte dei Media in tutte le sue forme, anche in una
Società come la nostra che si definisce “liberale”.
Per fare solo alcuni esempi nelle
zone degli ultimi conflitti (Iraq, Siria, ecc) le comunità Cattoliche che già
erano una minoranza da un milione e mezzo di fedeli, si sono ridotti a meno di duecentocinquantamila,
con la devastazione totale dei già pochi luoghi di culto.
Al termine della celebrazione, prima
della benedizione finale un caloroso saluto e ringraziamento ai pellegrini intervenuti
e in particolare agli amici della Valle Stura, sempre presenti e numerosi
annualmente al Giubileo, da parte del Parroco Don Claudio, con l’augurio di
essere sempre fedeli devoti alla Madonna della Bruceta.
Sul sagrato consueto momento
conviviale per tutti gli intervenuti nel segno dell’allegria e della
condivisione.
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